Leggo oggi sul Corriere del Trentino l’interessante intervista del Sindaco di Rovereto Francesco Valduga.
Non commento la prima parte, quella delle malignità nei confronti della mia persona. Sono talmente ridicole (io avrei bisogno di strane evoluzioni politiche per ottenere un secondo mandato al Parlamento?) che si commentano da sole. E in ogni caso mi lasciano indifferente.
Ritengo invece molto interessanti le sue valutazioni politiche generali, in modo particolare quelle riferite al dibattito congressuale del mio partito.
Valduga merita un grazie sincero. Ha aiutato me e penso tanti iscritti all’UPT a interpretare il “mantra” di Tiziano Mellarini: apertura alle liste civiche come via per far tornare centrale l’UPT.
Il leader di una coalizione civica – che, con il sostanziale appoggio di una parte non secondaria del centro destra, ha abilmente messo all’opposizione il Centro Sinistra Autonomista nella seconda città del Trentino – non mi pare proprio che abbia in testa di portare nell’UPT le “energie civiche”, come spesso si profetizza, forse ingenuamente o forse no, nel nostro dibattito congressuale.
Mi sembra semmai scommettere su una mutazione genetica dell’UPT, che lui sogna possa essere superata in favore di un partito “non necessariamente di centro sinistra”.
Ne conseguirebbe anche, ovviamente, una mutazione genetica della coalizione del Centro Sinistra Autonomista. Anzi, in realtà, ne conseguirebbe il suo definitivo affossamento.
Mi pare dunque che tutto sia molto chiaro.