Signora Presidente,
Signor Presidente del Consiglio,
il nostro Gruppo Parlamentare apprezza e condivide le comunicazioni del Governo.
Non esiste alternativa ad un’ Europa sempre più unita sul piano culturale, economico e politico.
Sappiamo bene che il terreno e’ oggi fortemente inquinato dai veleni prodotti dalla grande crisi che stiamo attraversando. Essa ha messo a dura prova le fondamenta dell’edificio europeo; ha spiazzato le culture politiche tradizionali; ha indebolito la credibilità dei modelli di democrazia e di welfare sulla base dei quali, dal dopoguerra in poi, si era realizzata una delle più robuste fasi storiche di redistribuzione della ricchezza e di crescita civile e sociale.
Ma, a maggior ragione dobbiamo dire chiaro e forte ai nostri concittadini che da questo rischio di stallo non si uscirà con la falsa medicina del protezionismo e del nazionalismo. E neppure invocando il ritorno a politiche finanziarie dissennate.
L’Italia deve dunque esercitare il suo ruolo di Paese fondatore, in sintonia col riconfermato asse tra Parigi e Berlino.
Signor Presidente del Consiglio,
abbiamo sottoscritto la risoluzione di maggioranza e ci riconosciamo nelle Sue comunicazioni.
Sul tema immigrazione, anche noi riteniamo che l’eventuale avvio della procedura di infrazione a carico del Paese inadempimenti sia insufficiente. Sappiamo bene quali sono i tempi e le procedure macchinose previste in questi casi.
Serve la forte iniziativa di un gruppo di Paesi che si pongano come leader di una politica realistica e lungimirante. Sia per l’emergenza, sia per la prospettiva.
Il tema riguarda in primo luogo l’Africa. L’Italia sta mettendo in campo numerose e importanti azioni, coordinate in particolare dal Ministro Minniti e dal Vice Ministro Giro, per favorire la cooperazione con i Paese della sponda sud del Mediterraneo e delle zone più critiche del continente africano. Altre iniziative sono assunte dalla società civile: è di ieri la notizia di un importante accordo di pace per il Centrafrica sottoscritto presso la Comunità di Sant’Egidio. L’Italia aveva lanciato l’idea di un Piano Marshall per l’Africa; leggiamo che oggi la Cancelliera Merkel lo rilancia. Era un’idea italiana, bene che diventi un’idea europea, ma vediamo che il nostro Paese sia all’altezza del suo ruolo in questo campo.
Sul tema della sicurezza e della difesa esterna, occorre che l’Italia sia in prima fila per sostenere misure di integrazione degli apparati di sicurezza e di intelligence e misure per definire un primo nucleo di Paesi disposti a partecipare ad un assetto condiviso di difesa militare.
Sul tema dell’economia, nel mentre si prenderà atto delle già note Raccomandazioni annuali ai vari Paese, l’Italia deve dimostrare piena consapevolezza dei propri doveri.
Il documento franco-tedesco, che Macron e Merkel hanno annunciato per luglio, può essere una occasione importante e deve vedere il nostro Paese come interlocutore primario.
Forse sarà possibile rilanciare misure essenziali come gli Euro Bond per la crescita ed una strumentazione più forte e solida di governance della zona Euro, che risponda ad una logica di sviluppo e non solo a quella della stabilità finanziaria cara a Berlino.
Sul tema di Brexit, condividiamo l’approccio del Governo. Più passa il tempo, più gli inglesi capiscono che hanno compiuto un clamoroso autogol, con il plauso irragionevole dei sovranisti anche nostrani. Serve in questa fase una posizione europea di grande realismo.
In sintesi, noi riteniamo che i passaggi europei richiedano all’Italia un surplus di stabilità e di impegno.
Signor Presidente del Consiglio,
noi invitiamo Lei e il Suo Governo a non prestare troppa attenzione alle convulsioni del sistema politico in questa fase finale della legislatura.
I passaggi parlamentari, anche recenti, dimostrano che il Suo Governo gode della fiducia politica della maggioranza delle Camere.
Prosegua nella Sua attività, che sta svolgendo egregiamente, e predisponga una proposta programmatica di fine legislatura, imperniata su una legge di bilancio seria e lungimirante.
Proponga al Parlamento, nei tempi dovuti, un progetto di Bilancio concentrato sulla lotta alla disuguaglianza e sul sostegno alle imprese e al lavoro.
Lo accompagni con un discorso al Paese ispirato a verità e coraggio.
Ne discuta con le parti sociali e con i territori; chieda in Parlamento alla Sua maggioranza e all’opposizione di assumersi le rispettive responsabilità.
Noi siamo convinti che in questo modo il Governo renderà un grande servizio al Paese, costringerà il dibattito tra i partiti – ad iniziare da quelli di maggioranza – su un sentiero di coesione e di responsabilità, accrescerà la nostra credibilità in Europa ed offrirà anche – nel contempo – un ottimo contributo per la preparazione della nuova legislatura.